Il principio del batik è tingere la stoffa dopo aver ricoperto con cera le parti che non devono essere tinte; queste parti non si impregneranno di colore.
Occorrente
I materiali: costruite una cornice con asticciole di 15 per 40 mm e di lunghezza variabile da 75 a 100 cm. Fate delle tacche a metà legno lungo i lati delle asticciole, ogni 5 o 6 cm circa. Le tacche misureranno 15 mm di larghezza e 2 cm di profondità se si utilizzano asticciole di 15×40. Per le tacche verticali usate un saracco, quindi ripassate con carta vetrata. Incastrate quindi le asticciole le une alle altre formando quadrati o rettangoli corrispondenti alle misure del tessuto da dipingere.
Tessuto: usate tessuti sottili e facili da tingere, come il cotone, la tela sottile, il linone, la seta naturale e artificiale a base di sola viscosa. Fra tutti, la seta naturale è la piú idonea perché non richiede alcuna preparazione.
Un fornello, preferibilmente elettrico, poiché la cera è infiammabile e la fiamma del gas può provocare incidenti. Si trovano facilmente fornelletti elettrici regolabili a tre temperature, ideali per questo genere di lavoro.
Una casseruola di alluminio dal fondo spesso.
Cera, che si può preparare mescolando cera d’api e paraffina in parti uguali. Non utilizzate stearina o cera di candele per sostituire una o l’altra di queste sostanze.
Un tjanting, piccolo strumento con un serbatoio per la cera calda, un manico, un beccuccio con condotto per tracciare segni con la cera calda sul tessuto. Potete tentare di costruirlo servendovi di un oliatore che munirete di un manico, stando ben attenti a non scottarvi con la cera calda.
Pennelli: quattro o cinque di misura diversa. Sceglieteli piatti e non affilati, di larghezza differente; prendetene anche uno largo, se dovete ricoprire di cera grandi superfici.
Tinture: si trovano in commercio eccellenti tinture a freddo in una ricca gamma di colori resistenti.
Sale e aceto, buoni fissativi.
La preparazione è estremamente semplice. Si tenga presente che col batik non si possono utilizzare tinture a caldo, perché la cera fonderebbe col calore.
Infine, matite, pastelli di cera, carboncini, carta, gomma, puntine, recipienti in plastica o vetro per preparare la tintura, bacinelle per tingere e risciacquare, casseruole (preferibilmente di alluminio o smaltate), filtri (garza fine), mollette da biancheria, un imbuto, bottiglie (per conservare il bagno di tintura per altre volte), spatole di legno, guanti di gomma e un grembiulone per non sporcarsi, infine un ferro da stiro, molti giornali e carta assorbente.
Tecnica Batik
Prima di tutto preparate la stoffa togliendole ogni traccia di appretto, nel caso ne abbia. La seta non ha bisogno di alcuna preparazione. Disegnate su un foglio di carta il motivo da riportare (a mano libera o ricalcandolo), ripassate i tratti con una matita dalla punta di feltro affinché il disegno sia chiaramente leggibile. Sul disegno puntate con spilli la stoffa, preparata come indicato prima; di preferenza scegliete un tessuto un po’ trasparente. Con un gessetto del medesimo colore che userete per la tintura, o con un carboncino, riportate sul tessuto il disegno della carta.
Anche se il tessuto usato non è trasparente, potete ugualmente riportare il disegno, come fanno i bambini, con forza lungo i contorni del disegno in modo che si vedano sul retro della carta, quindi, sempre sul retro, ripassate con una matita grassa. Posate il foglio, dal lato posteriore, sul tessuto, e sopra al foglio ripassate con una matita. La matita grassa lascerà il segno dei contorni sul tessuto.
Se avete una certa abilità, potete fare direttamente il disegno sul tessuto col carboncino, col pennello immerso nella cera calda, o con il tjanting.
Lavorate su un tavolo ben solido e proteggetelo con uno strato di giornali.
La seconda operazione consiste nel tendere bene il tessuto da tingere sulla cornice di cui si è parlato, fissandolo ai bordi con puntine da disegno.
Mettete cera d’api e paraffina in parti uguali nella casseruola, posta sul fornelletto a temperatura media, facendo attenzione che la cera non si riscaldi troppo: se si consuma il grasso che la compone, non sarà piú in grado di proteggere il tessuto dalla tintura.
La cera non deve né formare la schiuma (troppo calda), né avere un aspetto lattiginoso (troppo poco calda); deve essere però sufficientemente liquida, per impregnare completamente il tessuto lungo i contorni del disegno. Se il tessuto è grosso, verificate che anche sul retro
sia impregnato di cera, altrimenti ripassate la cera sul retro seguendo il disegno. Se volete usare diversi colori, cominciate sempre da quello piú chiaro per finire con quello piú scuro.
Prendiamo un esempio concreto e immaginiamo che abbiate deciso di riportare su seta bianca il motivo della figura: una farfalla. Il centro delle ali è bianco, il secondo cerchio è giallo, il terzo rosso, il fondo è bruno cupo.
Prima di tutto mettere i guanti di gomma e il grembiule. Ricoprire la parte che deve restare bianca con cera applicata col pennello, tenendo sempre nella mano sinistra uno straccetto per asciugare la cera che sgocciola. Immergere tutto il tessuto in un bagno di tintura gialla preparata a freddo. Rimuovere continuamente il tessuto durante il bagno, la cui durata varierà a seconda della tintura e del tessuto. Togliete il tessuto comprimendolo delicatamente e sciacquatelo in acqua corrente. Quando l’acqua del risciacquo non porta piú traccia di tintura, fate sgocciolare il tessuto senza strizzarlo e lisciatene la superficie con le mani. Fate asciugare e procedete all’applicazione della cera sulla parte che deve restare gialla.
Immergere il tessuto nell’acqua fredda, quindi nel bagno di tintura rossa rimuovendolo continuamente: in questo modo si otterranno quelle screpolature caratteristiche del batik. Stesse operazioni per proteggere il terzo cerchio rosso e tingere in bruno il fondo del tessuto. Si tenga presente che ogni volta che si aggiunge un nuovo colore si modifica la tinta delle parti non coperte di cera.
Dopo il quarto bagno di tintura, dopo aver sciacquato e fatto asciugare il tessuto, eliminate da esso la cera stirandolo tra due fogli di giornali che cambierete man mano che assorbiranno la cera. Continuate a stirare il tessuto tra fogli di giornale finché non compare piú alcuna traccia di cera sulla carta. Quando la cera è completamente rimossa, mettete il tessuto in acqua e aceto per fissare i colori.
Se non riuscite a togliere completamente la cera, immergete il tessuto per qualche secondo in benzina: è necessaria molta prudenza poiché la benzina è un prodotto infiammabile, pericoloso da usare. Preferibilmente lavorate all’aperto, lontano da ogni fiamma.
Se volete che i vostri bambini lavorino col batik ma temete che si scottino con
la cera calda, insegnate loro a usare farina mista ad acqua invece della cera. L’impasto non deve essere troppo spesso né troppo fluido; deve poter formare uno strato solido sul tessuto da proteggere. Preparate l’impasto e versatelo in una bottiglia di plastica con il tappo a beccuccio così da poterlo versare piú facilmente. Spalmate la pasta col pennello o direttamente dal beccuccio a seconda delle superfici da ricoprire, e fate seccare. Immergete nel bagno di tintura, questa volta senza muoverlo troppo perché la pasta tiene meno della cera. Sciacquate, fate asciugare, passate eventualmente un altro strato di pasta sopra un’altra parte di tessuto, immergete nel bagno e così via.
Alla fine dell’operazione non resta che grattare via la pasta e stirare il tessuto.