Ci sono comunità che hanno fatto del “vivere naturale” il loro stile di vita: qui anche la realizzazione di oggetti in feltro rientra tra le attività quotidiane. Per realizzare lavori integralmente “naturali” occorre procurarsi la lana grezza e giocare sulle gradazioni che contraddistinguono le razze delle pecore: varie tonalità di beige e di bianco, bruno, grigio e nero.
Procurarsi la lana non è difficile: la tosatura delle pecore viene fatta in primavera e In alcune zone anche in autunno. Tutte le lane prodotte in Italia sono adatte all’infeltrimento, da quelle altoatesine a quelle sarde senza distinzione di razza; l’unica diversità consiste nei tempi di infeltrimento: alcune si compattano velocemente e altre meno, ma come sempre la scelta della lana dipende dall’esperienza e naturalmente dal tipo di lavoro che si desidera realizzare. Sappiate pero che non è assolutamente adatta la lana dei materassi, soprattutto se già usata.
Se acquistate la lana grezza e avete intenzione di realizzare un lavoro secondo i dettami del “tutto naturale” dovete procedere nel modo seguente
-Lavare la lana
-Pulite la lana a mano, eliminando eventuali steli d’erba e impurità varie.
-Lasciate la lana a bagno in acqua fredda, cambiandola più volte.
-Lavatela due volte con acqua tiepida e detersivo specifico per la lana.
-Risciacquatela più volte in acqua tiepida e alla fine con acqua fredda.
-Stendetela ad asciugare su un piano in un luogo ben areato; giratela molto spesso.
-Una volta asciugata, la lana è pronta per la cardatura, che si può eseguire a mano con l’apposito strumento detto ‘scardasso’ oppure farfare a macchina da un materassaio. Con la cardatura la lana diventa soffice e vaporosa, pronta per essere infeltrita.
-La lana è ora pronta per la tintura.
I colori vegetali sono piuttosto limitati e si acquistano nelle drogherie e nelle erboristerie ben fornite, procuratevi i colori principali: indaco per il blu. robbia per il rosso, reseda per il giallo; dalla loro mescolanza, combinati in quantità diverse, si ottengono altre tinte in varie gradazioni. Queste tinture sono estratte da pianticelle molto comuni in Turchia, ma se proprio volete far tutto da sole informatevi presso gli anziani, rubate qualche segreto in erboristeria o nei mercatini; in ogni zona crescono piante e arbusti che, lavorati in modo opportuno, danno dei coloranti: anche questa ricerca può rivelarsi particolarmente interessante.
Le lane si trovano in commercio in confezioni da 20, 50 e 100 g. Nei negozi specializzati si trovano lane grezze e lane tinte con pigmenti vegetali estratti da piante e fiori, con colori sobri e in tonalità piuttosto spente ma particolari e bellissimi, che ben si armonizzano fra di loro.
Le lane tinte con coloranti sintetici si trovano in una vasta gamma di tonalità e gradazioni, anche molto vivaci e sgargianti. All’infeltrimento si adatta particolarmente bene la lana vergine grezza, che può essere “cardata a ovatta” – ed è venduta in batuffoli per una lavorazione di base – oppure “cardata pettinata’, da usare per sfumature e rifiniture leggere. Nella lana pettinata le fibre sono disposte tutte nello stesso verso; venduta in matasse, è denominata anche Marchenwolle ovvero ‘lana delle fiabe”, perché è usata in scuole dove l’insegnamento si svolge attraverso le fiabe e l’infeltrimento è appunto una tecnica per “realizzare” le fiabe.
Una caratteristica importante da considerare nella scelta della lana è la lunghezza della fibra, che varia in media dai 200 ai 300 mrn. Quelle di prima categoria (in genere derivanti da spalle e fianchi) vengono usate per i tessuti pettinati, mentre con le cosiddette “fibre corte” (dorso, ventre e coda) vengono fabbricati panni e feltri, il colore delle lane buone è in genere giallognolo, quelle grigie e nere sono considerate di qualità più scadente.
Materiali e supporti
La tecnica di infeltrimento ad ago, pur essendo abbastanza semplice, è estremamente stimolante sul piano creativo perchè anche chi non ha particolari abilità manuali riesce a ottenere risultati suggestivi e appagare così le proprie aspirazioni artistiche. Per lavorare il feltro servono pochi materiali e strumenti, tutti facilmente reperibili nelle mercerie o nei negozi di hobbistica: lane colorate, polistirolo, gommapiuma, aghi per infeltrire.
Con il nuovo feltro si possono realizzare lavori usando solamente la lana infeltrita con gli aghi oppure rivestendo dei supporti che facciano da base. Le sagome di polistirolo sono sempre una grande risorsa perché se ne trovano di ogni forma e dimensione e perché questo materiale si presta in modo eccellente come base per il feltro. Altri supporti adatti sono i feltri industriali, che si trovano in commercio in spessori da 4 mm e da 2 mm. venduti a metraggio o in rettangoli multicolori: e poi ancora la tela di iuta, con la quale si possono confezionare bellissimi lavori dal sapore country, oppure il tulle, da lavorare con fiocchi soffici per la realizzazione di vere raffinatezze; anche gli oggetti che non si possono infeltrire, se adatti come supporto, si possono sempre rivestire e decorare con elementi di lana infeltrita
La tecnica ad ago
L’infeltrimento della lana da sempre viene realizzato con acqua calda e sapone e con tante ore di lavorazione: il nuovo metodo ad ago è invece molto più facile, veloce e soprattutto “pulito”, tanto da poter essere svolto nel soggiorno di casa. Per eseguire I lavori con la lana infeltrita si può usare indifferentemente come base una tavoletta di polistirolo o di gommapiuma, purché con uno spessore di almeno 4-5 cm.
Oltre all’uso costante delle mani per appallottolare e per modellare, occorrono gli aghi speciali per infeltrire la lana, che si trovano in commercio in diverse dimensioni: grossi, fini, singoli, a tre punte o riuniti in un pomello. per sveltire un lavoro di grandi dimensioni. Gli aghi che si usano per il “nuovo feltro” hanno infatti una forma particolare: sono lunghi 5-6 cm e hanno una punta molto acuminata con piccoli uncini che conficcati nella lana con movimento verticale “aggrovigliano” le fibre creando l’infeltrimento. Devono essere usati in maniera assolutamente verticale perché non si spezzino e facendo molta attenzione, perché si lavora sempre vicino alle dita ed è quindi facile pungersi.
La struttura che si ottiene può risultare resistente e molto solida se è stata lavorata a lungo oppure soffice e morbida se lavorata per un tempo minore; potrà comunque essere modellata e aggiustata nella forma ma non disfatta e rifatta una seconda volta. Se il risultato non è soddisfacente, potete soltanto tagliare il feltro realizzato in forme più piccole, da utilizzare per un lavoro a intarsio o per applicazioni su supporti in altri materiali.
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