Questo tipo di disegno vi condurrà passo per passo attraverso l’uso del carboncino per la valorizzazione tonale. La realizzazione di un disegno in chiaroscuro richiede spesso l’uso del carboncino: ciò significa coprire dapprima il foglio con uno strato di carboncino e quindi rimuoverlo in determinate zone. I commenti illustrativi devono essere intesi solo come una guida da seguire e non come un metodo definitivo. Mentre osservate e lavorate in base al mio approccio, cercate di sviluppare tecniche personali. Poiché è difficile usare il carboncino per disegni in piccola scala, è consigliabile lavorare in una scala più grande rispetto a quella delle dimensioni all’impronta, come mostra il progetto seguente.
L’occorrente
una tavoletta da disegno
carta formato A2
carta o cartoncino grigio
carboncino o fusaggine
carboncino compresso D una penna a cannuccia e dei pennini
inchiostro di china
pennelli
uno sfumino
una gomma di plastica
nastro per mascheratura
fissativo in spray
una riga
uno straccio morbido
un recipiente per l’acqua
Un disegno a carboncino
La preparazione del teatro tonale
Ho collocato il teatro sul tavolo di fronte a me. Al suo interno ho sistemato un foglio di carta grigia, lasciando un distanza di circa cm 60 tra il bordo della mia tavoletta (seduto in posizione da disegno) e il punto in cui era collocato il teatro. Quindi ho selezionato, all’interno di una mia collezione, tre oggetti che mi sembravano interessanti per il disegno e li ho disposti in modo da potere utilizzare le sezioni posteriore, centrale e frontale del teatro.
Le linee di base
Dopo aver fissato alla tavoletta da disegno un foglio di carta opaca formato A2 appositamente ritagliato per lo scopo, mi sono seduto di fronte al teatro. Per prima cosa occorreva fare con una matita a carboncino un disegno che riproducesse, nelle sue linee di base, la struttura del teatro raddoppiando le misure all’impronta. Era importante cercare di calcolare le misure nel modo più accurato possibile poiché si trattava della struttura all’interno della quale doveva emergere la gradazione dei toni. Prima di raddoppiare la scala di rappresentazione, ho verificato le dimensioni del soggetto usando una riga e una matita. Quindi ho tracciato due brevi segni a carboncino sui bordi esterni del disegno del teatro per prolungare le linee principali che sarebbero poi state completamente cancellate dallo spesso strato di carboncino che mi apprestavo a stendere.
L’individuazione del punto più chiaro
Al fine di avere un’idea precisa dei toni più scuri ho osservato gli oggetti all’interno del teatro con gli occhi socchiusi, come se il mio sguardo fosse abbagliato dai raggi dal sole. La sezione più chiara, che rappresentava il crescendo della luce nel teatro, doveva essere lasciata completamente in bianco. Sul resto ho invece applicato uno spesso strato di carboncino con un bastoncino di carbonella, lavorando con tratti pesanti in modo da creare un tono molto intenso che coprisse quasi l’intero schizzo preparatorio.
La creazione del tono intermedio
Osservando nuovamente il teatro con gli occhi socchiusi, avevo l’impressione che il fondo corrispondesse a una gradazione di tono
intermedio; sicuramente era più chiara della base del teatro. Con uno straccio morbido ho allora alleggerito lo strato di carboncino sulla superficie della parete posteriore per creare una zona di tono intermedio.
Le forme degli oggetti
Per disegnare il profilo degli oggetti posti all’interno del teatro con una scala doppia rispetto alle misure all’impronta, ho lavorato sulle dimensioni degli oggetti con una riga e una matita, tratteggiandone le linee con un pezzetto di carboncino compresso, che produce un tratto più scuro rispetto ai bastoncini di carbonella. Potevo vedere piuttosto facilmente le forme che emergevano dallo strato di carboncino.
È importante che le dimensioni di ogni oggetto siano poste in relazione a quelle degli altri oggetti e alla struttura del teatro.
Le zone di luce
Insieme alla sezione più chiara del disegno, priva di carboncino, volevo mettere in evidenza le altre zone di luce all’interno del teatro. Dopo avere osservato di nuovo il teatro con gli occhi socchiusi, per verificare i valori dei toni, ho cancellato leggermente con uno straccio morbido una sezione in primo piano del teatro per indicare la luce che vi penetrava. Con la gomma ho poi lumeggiato quelle parti del rotolo di nastro adesivo colpito dalla luce (l’estremità appuntita della gomma di plastica permette di controllare bene l’operazione e di rimuovere più carboncino).
Le zone di ombra
Dovevo ora tracciare le linee e le sezioni più scure. Le zone di tono più scuro sembravano essere lungo i bordi del fondo del teatro, intorno e in mezzo agli oggetti. Sempre con un pezzo di carboncino compresso ho allora disegnato queste sezioni più scure. A questo punto del lavoro avevo ormai individuato l’intensità massima e minima dei toni del disegno e li avevo messi in evidenza. Tutti gli altri toni dovevano essere compresi all’interno di questi due valori.
La definizione dei toni intermedi
Facendo un passo indietro per guardare il lavoro da una certa distanza, mi sono reso conto che il disegno aveva bisogno di una varietà maggiore di toni intermedi, e così ho continuato a lavorare con la gomma di plastica, lo straccio e talvolta anche
con le dita. Per enfatizzare certe linee e certe zone d’ombra ho utilizzato ancora il carboncino compresso. Valutavo e lavoravo i toni spostando frequentemente lo sguardo dal disegno al soggetto e viceversa. La definizione delle ombre intorno agli oggetti diveniva sempre più netta asportando lo strato di carboncino dagli oggetti stessi e attraverso l’applicazione del carboncino compresso. In questa fase ho completato il processo di asportazione e aggiunta del carboncino, e la correzione delle linee con la matita a carboncino per creare forme più precise.
L’ultimazione del disegno
In questa ultima fase ho utilizzato la gomma per realizzare tratti nitidi e leggeri nell’angolo anteriore del teatro. Poi con lo sfumino ho lavorato sui toni intermedi in primo piano e nel piano centrale, sfumando e ponendoli in risalto, finché il disegno non mi è sembrato concluso. Per proteggerlo e prevenire eventuali sbavature ho infine spruzzato lo spray fissativo (seguite sempre attentamente le istruzioni sulla bombola). Se prima di spruzzare il fissativo vi sembra ancora necessario cancellare delle linee sottili di carboncino, fatelo con uno straccio morbido.
Il disegno a penna e inchiostro
Mentre nel disegno a carboncino si parte dai toni scuri per poi passare a quelli chiari, nel disegno a inchiostro si usano i toni intermedi per mani di colore e linee, procedendo piuttosto dal chiaro allo scuro. Se infatti col carboncino si possono ricavare zone di tono più chiaro da superfici scure, per l’inchiostro diluito e l’inchiostro puro ciò non è possibile perché una volta applicati non possono essere asportati.
Il metodo da usare dipende in parte dal grado dei toni scuri che si desiderano ottenere, ma è determinato in primo luogo dal gusto. Solo quando il disegno è quasi ultimato viene definito il tono più scuro. Procedere stendendo una serie di strati trasparenti di colore è un ottimo punto di inizio per chiunque desideri lavorare con colori ad acqua.
Tenete sempre presente i principi appresi per la valutazione delle dimensioni e delle proporzioni degli oggetti e cercate di utilizzarli in combinazione con questi nuovi metodi.
La disposizione della composizione
Il teatro tonale è stato collocato nella stessa posizione del disegno a carboncino. Gli oggetti sono stati sistemati in modo tale da sovrapporsi in parte e da riempire al tempo stesso l’intero spazio del teatro.
Quindi mi sono sistemato di fronte al teatro tenendo la tavoletta con il foglio teso sulle gambe appoggiata contro il bordo del tavolo. Poi, con una matita a carboncino morbida, ho disegnato le linee orizzontali e verticali del teatro calcolandone le dimensioni all’impronta.
Il disegno di base
Con una matita a carboncino ho quindi misurato e disegnato i tratti principali degli oggetti collocati nel teatro. Disegnando osservavo con cura le forme degli oggetti anche in relazione le une alle altre, e mantenevo il segno leggero come nella prima fase.
La creazione dei toni intermedi
Dopo avere valutato la scala tonale della mia rappresentazione ho mescolato l’inchiostro con quattro diverse percentuali di acqua negli scomparti della tavolozza, ritenendo che si trattasse di una gamma sufficiente per realizzare un’uniforme gradazione dei toni. Nell’ultimo scomparto ho aggiunto solo un filo d’acqua. È importante testare l’intensità di ogni tono in un angolo del foglio prima di passare alla fase di realizzazione vera e propria. Tale prova di colore è infatti essenziale per le fasi successive del lavoro, in cui il margine di correzione è inferiore. Con un pennello a punta piatta e una mano di tono intermedio ho dipinto le zone di tono più scuro e intermedio del teatro e degli oggetti al suo interno, dopo averle osservate a occhi socchiusi per determinarne l’esatta collocazione. Stendendo lo strato di colore osservavo le sottili differenze nelle forme degli oggetti in relazione al teatro, modificandole come desideravo. Non si trattava soltanto di riempire gli spazi disegnati precedentemente: era una fase essenziale per la realizzazione dell’intero disegno. Poi sono passato alle zone di massima intensità tonale con uno strato leggermente più scuro.
Le prime forme
Una volta stabilita la gamma dei toni intermedi del disegno ho applicato un altro strato di tono leggermente più chiaro in quelle zone del teatro che sembravano essere caratterizzate da toni immediatamente più chiari. Sentendomi quindi pronto ad affrontare le zone più scure del teatro e degli oggetti, ho preso una cannuccia e li ho disegnati senza preoccuparmi dei motivi presenti sugli oggetti o di altri particolari, ma limitandomi a osservarne le forme essenziali.
Il contrasto
Alcune delle zone su cui avevo steso colori di tono intermedio apparivano ora troppo chiare e in contrasto con le zone più scure che avevo appena eseguito e così vi ho sovrapposto degli strati di colore più scuro.
I toni più scuri
Nella fase finale ho steso i toni più scuri, con un pennello a punta arrotondata. Gli strati si sovrapponevano spesso, iniziando a fornire dei dettagli. Le ombre si facevano più definite; la sensazione era di guardare l’ingresso di una nicchia, proprio l’effetto che speravo di ottenere.
Dopo avere steso le mani finali per creare un forte contrasto, il disegno mi sembrò soddisfacente.