Non occorre essere sarte per eseguire alcuni semplici lavori di cucito: appena acquistata una certa abilità, ogni donna può risparmiare parecchio denaro e, perché no, divertirsi.
Occorrente per cucire
aghi assortiti
spilli
un paio di forbici
un ditale
un centimetro da sarta
gomitoli di filo bianco, nero e di altri colori
seta da occhielli: bianca, nera, colorata; lana da rammendo nera, marrone e grigia (eventualmente di altri colori);
elastico
automatici in acciaio di diverse misure, neri e bianchi
gancetti assortiti
bottoni, specie da biancheria, in diverse misure
una scatola in cui riporre tutto l’occorrente con ordine.
Dato che non sempre è possibile procurarsi sul momento ciò che occorre per una riparazione urgente, è consigliabile man mano che se ne presenta l’occasione, conservare ciò che si ritiene possa tornare utile prima o poi. Ricordiamo dunque
-Prima di eliminare un capo ormai vecchio, recuperare i bottoni e l’eventuale lampo e conservarli.
-Non buttare mai via i bottoni tolti da vecchi pantaloni, biancheria, giacche ecc.
-Conservare i pezzi di tessuto avanzati da un capo accorciato o rimodernato.
-Recuperare i pezzi di tessuto ancora in buono stato prima di buttar via qualunque indumento vecchio.
-Di tanto in tanto mettere ordine tra queste… cianfrusaglie ed eliminare ciò che sicuramente non servirà piú.
Quanto elencato qui sopra è solo l’indispensabile per una riparazione d’urgenza o un modesto lavoretto; chi volesse invece realizzare degli abitini o preparare da sé tende, cuscini, coperte necessita ovviamente di altri “strumenti”, come:
una macchina per cucire
un orlatore
un paio di lunghe forbici da sarto di ottima qualità
varie bobine con cotoni diversi
una scatola di spilli di acciaio, ben acuminati
un gessetto da sarto
un ferro da stiro
un tavolo da stiro munito, se possibile
di stiramaniche
un tavolo da lavoro spazioso, con appropriata illuminazione.
Le regole d’oro per ottenere dei buoni risultati sono poche ma inderogabili
-Far sempre in modo che le cuciture risultino perfette e le misure ineccepibili.
-Non passare a macchina le cuciture finché non si è sicuri che sono al punto giusto.
-Se iniziare un lavoro impegnativo è causa di nervosismo, esercitarsi dapprima con tessuti e lavori di poco conto.
-Imbastire interamente il capo e provarlo prima di cucirlo a macchina e rifinirlo.
-Accertarsi che il cotone e la lampo che si useranno siano dello stesso colore del tessuto; se è difficile trovare la sfumatura esatta, scegliere una tinta leggermente piú scura.
-Se si scuce un abito per modificarlo, osservare bene come era stato confezionato in origine. Se necessario, fare un piccolo schizzo o prendere delle note che risulteranno preziose in seguito per ricucire insieme i vari pezzi.
-È bene (soprattutto nel caso di tessuti scivolosi come la seta, difficili da puntare con gli spilli) tenere uniti i vari pezzi con una imbastitura a punto a filza (vedi illustrazione), eseguita naturalmente con l’apposito cotone da imbastire. Sarà facile, a lavoro ultimato, asportare l’imbastitura.
Punti base del cucito
Punto a filza. Si introduce l’ago nel tessuto e lo si fa uscire orizzontalmente qualche millimetro più avanti senza tirare troppo il filo.
Impuntura (o punto macchina). Se ben eseguito, sostituisce perfettamente la cucitura a macchina. Dopo un punto a filza invece di proseguire si torna indietro infilando la punta dell’ago esattamente dove finisce il punto precedente, la si fa uscire qualche millimetro più oltre e cosi di seguito.
Punto nascosto (o punto orlo). È impiegato per unire due lembi di tessuto e, in particolare, per orlare gonne, abiti ecc. Imbastire il tessuto piegandolo una prima e una seconda volta, poi introdurre l’ago nella parte superiore: si procede da destra verso sinistra prendendo alternativamente alcuni fili del tessuto ripiegato e alcuni di quello sottostante. I punti debbono distare pochi millimetri tra loro e la gugliata deve essere tirata fino in fondo di volta in volta.
Punto festone o mezzo punto. Infilare l’ago nel tessuto con la punta verso l’interno del bordo ripiegato.
Tirare il filo verso l’alto sino al bordo superiore dell’orlo e ricominciare.
Punto occhiello. Consiste nell’applicare il mezzo punto ai bordi del tessuto tagliato per formare un occhiello. I punti debbono essere piccoli e molto fitti per impedire che il tessuto si sfrangi.
Sopraggitto o punto piatto. Questo punto si adopera per unire due pezzi lavorati a maglia o due cimose o per rifinire i bordi del tessuto affinché non sfrangino. Si introduce l’ago dal dietro della stoffa e lo si fa uscire sul davanti alla medesima altezza. Si infila l’ago qualche millimetro oltre e cosi via. Non tirare mai troppo il filo.
Punto strega. Si può chiamare anche punto mosca o incrociato. Per eseguire il punto strega si procede da sinistra a destra. Si fa un piccolo punto in alto (su uno dei bordi del tessuto), poi si ripete lo stesso punto in basso, infilando l’ago nel tessuto da destra a sinistra, indi si torna in alto e si ripete l’operazione. Dato che il lavoro procede verso destra, il filo a ogni punto si incrocia.
Vari tipi di cuciture
I metodi più usati per unire due lembi di tessuto sono tre: la cucitura semplice (a mano o a macchina), la cucitura ribattuta e la cucitura all’inglese.
Cucitura semplice. È quella usata più di frequente e si adatta a tutti quei capi il cui rovescio non si vede e che non subiscono un’usura particolare.
Imbastire i due lembi del tessuto sul rovescio.
Eseguire una cucitura a impuntura o a macchina a circa 2 cm dal bordo.
Togliere l’imbastitura e stirare con l’orlo aperto.
Cucitura ribattuta. La cucitura ribattuta risulta molto piatta e rifinisce bene quei capi che devono essere rifiniti con cura anche al rovescio come sottovesti, pigiama, camicette.
Unire sul rovescio i due lembi del tessuto con una imbastitura a circa I m dall’orlo e cucire a macchina.
Con una forbice ben affilata tagliare metà del lembo verso la propria persona.
Ripiegare l’altro lembo e imbastirlo in modo che ricopra quello che è stato tagliato.
Eseguire la seconda cucitura a macchina o a punto nascosto e stirare bene.
Cucitura all’inglese. Anche questa cucitura può essere eseguita a mano o a macchina ed è usata per federe e altri capi che vengono sottoposti a frequenti lavature. Sul diritto appare una sola cucitura e sul rovescio una semplice costina.
Si imbastiscono i due lembi del tessuto sul diritto, a circa 3 mm dall’orlo e si esegue una prima cucitura.
Si toglie l’imbastitura e si rivolta il lavoro sul rovescio in modo che i lembi del tessuto richiudano la prima cucitura.
Si imbastisce una seconda volta a circa 5 mm dalla piegatura e si cuce a mano o a macchina avendo cura di tenersi un po’ al di sotto dell’orlo interno che, a lavoro ultimato, deve risultare completamente racchiuso dalla seconda cucitura.
Crespe
Arricciando un tessuto si formano delle “crespe” o una increspatura, per ottenere la quale si ricorre al punto a filza.
Si infila l’ago con una gugliata pari alla lunghezza del tessuto da arricciare.
Fissato il filo sul bordo destro si esegue una filza tenendo il tessuto tra l’indice e il pollice delle due mani e spingendo l’ago col medio della destra.
Man mano che è necessario si fa scivolare il tessuto fuori dall’ago e si tira il filo in modo da ottenere un’arricciatura più o meno fitta.
A lavoro ultimato si ferma il filo sul bordo sinistro del tessuto
Come impiegare la macchina per cucire
Prima di iniziare un lavoro è buona norma fare una prova, eseguendo una cucitura su un pezzo del tessuto in questione, per controllare che la grossezza dell’ago e la tensione del filo siano quelle volute.
Un tessuto leggero richiede di solito un ago sottile: se la punta, penetrando tra le fibre, le tende e le arriccia, vuol dire che l’ago è troppo grosso o è spuntato e deve essere sostituito.
Se nel cucire il filo si spezza, appare ovvio che esso è troppo teso; bisognerà allora allentare la tensione mediante l’apposita vite e secondo le istruzioni fornitevi dall’apposito libretto di cui è corredata ogni macchina.
Se i punti risultano molli è invece necessario aumentare la tensione del filo.
Quando, specie all’inizio della cucitura, si formano garbugli di filo vuol dire che la macchina non è infilata a dovere o la bobina non gira regolarmente. Se, dopo aver provato a rinfilare la macchina, a rimuovere la bobina, controllando che il filo sia avvolto regolarmente, la cucitura risultasse ancora difettosa, sostituite il filo della bobina con un filo un po’ più grosso di quello del rocchetto. (Questo “trucco” non è consigliato dai libretti di istruzione ma, come potrete constatare, funziona sempre.)
Fermare sempre il filo al termine della cucitura, fissandolo con l’ago oppure, se è troppo corto, annodandone i due capi.
Lubrificare sempre la macchina secondo le istruzioni dell’accluso libretto. Aver cura di ripassare poi il piano d’appoggio della macchina stessa con uno straccio per non correre il rischio di ungere il tessuto mentre lo si cuce.
Chi non è molto pratico nell’impiego della macchina per cucire deve evitare di usarla per lavori complicati come attaccare bottoni o rifinire occhielli, perché i risultati sarebbero deludenti e la macchina potrebbe guastarsi.