Per questo progetto ho deciso di realizzare due disegni della stessa finestra eseguiti da distanze diverse utilizzando le tecniche miste sviluppate nella sezione precedente. Ma mentre prima questi esperimenti sono stati eseguiti con toni semplici, ora l’interazione di linee, toni e luci, garantita dalla presenza della finestra, rivelerà con maggiore precisione tutte le potenzialità espressive di questo tipo di procedimento.
Il primo disegno è una veduta parziale della finestra. Spostando di un paio di metri la mia sedia e tenendola però nella stessa posizione rispetto alla finestra, sono riuscito a modificare il punto di vista e a includere la finestra. Entrambi i disegni hanno preso le mosse dalla semplice verifica, all’impronta, di dimensioni e proporzioni degli oggetti della composizione. Soddisfatto del risultato ho quindi iniziato a disegnarli rapidamente. Questo è spesso il modo migliore per iniziare un disegno, ma quando si disegna velocemente occorre fare attenzione a non scostarsi troppo da quella che è la visione del soggetto ed essere eventualmente pronti a calcolare nuovamente le misure per riassestare l’abbozzo. La verifica delle misure è uno strumento utile, ma ritengo che non debba finire per dominare lo spirito dell’immagine.
L’occorrente
una tavoletta da disegno
carta opaca da disegno formato A3
una matita 2B
una penna di bambù e dell’inchiostro
pennelli
un pastello a olio bianco
una gomma di plastica
uno sfumino
una tavolozza
fazzoletti di carta
un recipiente per l’acqua
La finestra – Veduta parziale
Come prepararsi
Dapprima ho teso la carta sulla tavoletta da disegno e quindi mi sono sistemato con la sedia vicino alla finestra. Con la tavoletta sulle gambe, appoggiata contro il bordo del tavolo, e i materiali necessari a portata di mano, mi sono concentrato su una piccola sezione della finestra, del tavolo, delle tende e delle piante.
Il disegno di base
Con la matita ho proceduto alla verifica all’impronta delle misure principali della composizione. Volevo un disegno facilmente maneggevole, con dettagli chiari e che mostrasse al tempo stesso le piante: ecco perché le misure dovevano essere calcolate all’impronta. Dopo aver tratteggiato con la matita i contorni della finestra, mantenendo il tratto leggero, sono passato, sempre con la matita, al disegno delle piante, mentre con il pastello a olio bianco ho eseguito le linee della tenda.
In questa fase iniziale occorre procedere con molta cura poiché il disegno di base deve risultare corretto nella riproduzione delle proporzioni e nella collocazione degli oggetti, altrimenti risulterà poi difficile ricondurre la struttura delle linee entro rapporti di proporzione diversi. Durante l’esecuzione del disegno preparatorio il mio sguardo si è spostato frequentemente dal foglio al soggetto.
L’aggiunta dei particolari
Con un inchiostro molto diluito e un pennello a punta arrotondata ho iniziato a definire i contorni di piante, finestra e tende, senza effettuare misurazioni, ma semplicemente usando come guida la struttura base del disegno a matita. Il colore è stato preparato mentre proseguivo il lavoro: in tal modo ho avuto l’opportunità di realizzare diverse gradazioni tonali. Le tende sono state eseguite a inchiostro diluito con tratti molto essenziali e sottili.
I toni chiari
La zona più chiara della mia composizione era a sinistra delle piante, il punto in cui filtrava la luce. Per questa zona ho utilizzato il bianco della carta; le altre zone di luce erano la superficie del tavolo e le tende, dove la luce creava un gioco di riflessi. Nelle zone che riflettevano questa sensazione ho allora disegnato con un pastello a olio tratti marcati e macchiettature, come nella fase iniziale di una tecnica di mascheratura.
L’applicazione del colore sulla mascheratura
Prima di applicare il colore ad acqua sulla mascheratura è stato necessario stabilire i contrasti all’interno della composizione. Così ho dipinto le foglie più scure con un tono scuro; fatto questo, sono passato al tavolo e alla tende con un tono leggero, cercando di rendere col colore ciò che si presentava alla mia vista, ovvero i giochi di luce riflessi sull’ordito della tenda. Il pastello a olio svolge una funzione idrorepellente nei confronti dell’acqua contenuta nell’inchiostro diluito e perciò queste zone rimangono ancora più chiare.
I toni più scuri
Ora mi sentivo pronto per iniziare a lavorare ai toni più scuri. Dopo aver applicato una mano di tono scuro per le zone in ombra (il lato del. tavolo e la terra dei vasi) ho tratteggiato con la matita a carboncino le foglie e il bordo del tavolo poiché mi sembrava che avessero bisogno di essere maggiormente evidenziati.
I tocchi di luce finali
Ho osservato infine l’intera scena a distanza di un braccio, per capire cos’altro fosse necessario. Alcune zone del piano del tavolo, delle tende, degli steli e delle foglie mi sembravano avere una tonalità ancora troppo debole e perciò le rafforzai stendendo un’altra mano di tono scuro. Avevo inoltre la sensazione che le tende avessero un aspetto piuttosto piatto: così, con un pastello a olio, ho aggiunto delle linee mosse, creando l’impressione dello scintillio della luce che contrastava con le forme più scure delle felci.
La finestra – Veduta totale
Per avere una veduta globale della finestra, mi sono spostato rispetto alla posizione originaria. Ciò significava che ora avrei lavorato in controluce. Era perciò ancora più importante definire subito l’intensità massima e minima dei toni, ovvero le zone più in ombra e quelle più illuminate, in modo che la gradualità dei toni intermedi risultasse più facile da ottenere lavorando all’interno di questi due estremi. Dopo essermi preparato con la tavoletta, come per l’esercizio precedente ma considerando ora la veduta totale della finestra, ho proceduto alla verifica di misure e proporzioni all’impronta, perché questa scala sembrava essere adeguata al formato verticale che avevo prescelto.
Il disegno di base
Ho disegnato i contorni della finestra con una matita 2B, per ottenere un segno leggero, eseguendo misurazioni all’impronta in modo da avere una scala corretta. Quindi, spostando di frequente lo sguardo dal disegno al soggetto, ho osservato le piante disegnandone le forme essenziali con un tratteggio fluido e libero perché il disegno non trasmettesse un’impressione di rigidità.
L’applicazione dei toni più scuri
Decisi questa volta di lavorare dapprima alle aree tonali più scure e così ho disegnato le zone più in ombra della finestra con un bastoncino spesso di carbonella, lasciando in bianco i bordi illuminati dalla luce. Terminato di stendere lo strato di carboncino, ho iniziato a sfumarlo servendomi di uno sfumino, riuscendo così a ottenere lievi gradazioni di toni scuri. Quindi ho cancellato con la gomma di plastica il carboncino in eccesso. Lo sfumino inoltre era l’ideale per realizzare le linee delle piante davanti alla finestra in quanto consentiva di sfumare con delicatezza lo strato di carboncino.
Infine ho steso uno strato di carboncino sulla parete e disegnato l’ombra del telaio della finestra schiarendo il carboncino con lo sfumino e cancellandolo poi con l’estremità appuntita della gomma di plastica.
La definizione delle zone più in ombra
A questo punto volevo localizzare le zone di massima• intensità tonale, ovvero quelle più scure. Socchiudendo gli occhi sono riuscito a stabilire che le linee più scure si trovavano accanto ai bordi del telaio della finestra maggiormente illuminati. Con un pennello e l’inchiostro ho realizzato questi toni scuri, mentre per i bordi del vaso della pianta, la sezione più stira del soggetto, ho impiegato una penna di bambù intinta nell’inchiostro nero.
La valorizzazione della luce
Ultimate le zone più scure dovevo ora passare a quelle più chiare. Non essendo necessario rappresentare le tende con molti particolari, ho quindi deciso di disegnarle applicando dell’inchiostro diluito con poca acqua con un pennello a punta arrotondata. Dopo aver osservato i vasi e le piante, ho deciso di disegnare entrambi con tratti brevi, usando due toni di colore, uno più scuro di quello utilizzato per le tende.
La trasmissione della luce
Ai margini della finestra era necessario dare risalto alle linee di maggiore luminosità e così ho utilizzato una gomma di plastica per creare delle righe di luce verticali. Per i particolari non sufficientemente scuri sono ricorso ancora al carboncino.
Il piano del tavolo era ovviamente la sezione più chiara del disegno, ma l’angolo era in realtà meno in luce rispetto al resto della superficie e così ho passato lo sfumino ancora sporco di carboncino, in modo da lasciarne sul foglio uno strato leggero e ottenere una zona di luce di maggiore luminosità sulla sinistra del disegno. A questo punto, essendo riuscito a fissare sul foglio l’effetto della luce che penetrava nella stanza, il disegno mi sembrava terminato.
Altre Soluzioni
Le composizioni poste sullo sfondo di una finestra, come quella dell’esercizio appena svolto, sono un ottimo soggetto in quanto non obbligano a uscire di casa quando il tempo non è favorevole. Rimanendo comodamente seduti nel proprio studio, o in un’altra stanza della propria casa, è così possibile disegnare una composizione con soggetti a piacere, posta vicino alla finestra per ottenere svariati effetti di luce.
Potrete eseguire questo tipo di esercizi anche di sera, oppure mostrare ciò che si vede attraverso la finestra.
La finestra di sera
Sistematevi nella medesima posizione con cui avete ottenuto la veduta totale della finestra. Tirate bene indietro le tende per vedere i riflessi nella finestra. Se vi scorgete la vostra immagine riflessa, abbandonate ogni timidezza e cercate di fissarla sul foglio da disegno.
Ora dovreste puntare su un disegno a tecniche miste per mostrare la relazione tra il riflessa sul vetro e il telaio della finestra. Preparate dapprima un disegno di base valutando le misure del soggetto all’impronta, poi, prima di passare ai particolari, mettete a punto i principali rapporti tonali. Combinando materiali bagnati e asciutti riuscirete a ottenere trame e profondità diverse.
Distanza e vicinanza
Potete anche fissare sul foglio ciò che vedete in lontananza attraverso la finestra. Se l’idea vi piace, adottate la posizione con cui avete eseguito la veduta parziale della finestra, eccetto per il fatto che potete restare in posizione leggermente più elevata, in modo da vedere chiaramente fuori dalla finestra.
L’uso di materiali e tecniche diverse si rende qui necessario per rendere giustizia alla varietà del soggetto in questione. È essenziale una valutazione accurata delle misure per creare una riduzione della scala e delle dimensioni nello sfondo. Cercate di utilizzare un diverso formato di carta, per esempio un rettangolo sottile. Focalizzate l’attenzione sulle forme piccole dello sfondo e rappresentatele con chiarezza.
Se decidete di rappresentare nello stesso tempo anche gli oggetti all’interno della stanza, questi devono essere invece disegnati con linee e toni semplici.